Con il termine doping si intende l’uso (o abuso) di particolari sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell’atleta.
Fin dall’antichità si è fatto ricorso a sostanze e pratiche per cercare di migliorare una prestazione sportiva; già nelle Olimpiadi del 668 AC viene riportato l’uso di sostanze eccitanti (quali funghi allucinogeni).
Ai Giochi Olimpici di St.Louis nel 1904, il primo caso clamoroso di doping fu quello dello statunitense Thomas Hicks, vincitore della maratona.
All’epoca non si tenevano in nessun conto le conseguenze negative che il doping avrebbe potuto avere sugli atleti e l’uso di queste sostanze non veniva assolutamente considerato come un modo di falsare la gara, ma come qualcosa di lecito e necessario.
La lotta contro il doping degli atleti di alto livello, iniziò solo dopo la morte del ciclista danese Knud
Enemark Jensen, alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Nel 1968 ai giochi olimpici di Città del Messico, il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) pubblicò per la prima volta la lista delle sostanze proibite.
Le autorità politiche mondiali crearono nel novembre del 1999 la W.A.D.A. , l’agenzia internazionale antidoping, che pubblicò il primo “CODICE MONDIALE ANTIDOPING”, poi continuamente aggiornato fino all’edizione del 2015.
All’interno di tale codice è presente la “PROHIBITED LIST”, dove sono elencate le sostanze e i metodi proibiti in ambito sportivo.
Dopo aver approfondito in classe il tema del doping sia dal punto di vista del diritto sia dal punto di vista scientifico, gli alunni hanno realizzato delle campagne pubblicitarie finalizzate a sensibilizzare gli atleti rispetto alla correttezza nella pratica sportiva.
Qatar 2022: mondiali senza diritti
Corruzione, violazioni dei diritti umani e insostenibilità ambientale: l’imbarazzo intorno ai mondiali del Qatar.
Dalla lettura degli articoli di giornale pubblicati nei giorni dei Mondiali in Qatar, gli alunni hanno approfondito il tema dei diritti umani e dei lavoratori nello specifico, facendo focus sulle differenze tra il nostro Paese e il paese ospitante l’evento.
Tale riflessione si è tradotta con la realizzazione di un’infografica sul tema.
Quando si pensa all’illecito, viene in mente qualcosa di non consentito, che va contro la legge.
Ebbene, anche nello sport, qualsiasi comportamento che va contro l’ordinamento sportivo è definito illecito sportivo.
Secondo l’art.7 del Codice di Giustizia Sportiva “il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione, ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo”.
In classe, nelle ore di Diritto ed Economia dello sport, si è affrontato il tema dell’illecito sportivo e i ragazzi hanno realizzato alcune presentazioni partendo da un caso analizzato.
Il diritto, inteso come sistema di regole, non rimane immutabile, ma cambia nel tempo. Anche le leggi che possono sembrare perfette sono destinate ad evolvere e cambiare nel momento in cui anche la società si evolve.
Il mondo sportivo non può essere esente da questi cambiamenti, così si è deciso di raggruppare i più recenti aggiornamenti in ambito di diritto sportivo in questa sezione.
Il gioco d’azzardo è disciplinato nel nostro codice penale punendo “chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o in circoli privati di qualunque specie, tiene un gioco d’azzardo o lo agevola”.
Anche la giustizia sportiva si occupa di gioco d’azzardo e di scommesse sportive tanto da vietare ad uno sportivo professionista tesserato con una federazione, di scommettere su eventi della propria disciplina sportiva. Qui, raggruppiamo alcuni casi di cronaca recente.